Recensione: Robin Hood. Il principe dei ladri

Titolo: Robin Hood. Il principe dei ladri
Autore: Alexandre Dumas
Prezzo: 6.90 ( edicola)
Editore: Centauria

Il bambino fu dunque chiamato Robin Head; ma in seguito, senza che se ne conosca la ragione, il cognome Head diventò Hood, e il piccolo straniero divenne poi celebre col nome di Robin Hood

  • TRAMA:
In una notte del 1162 due viaggiatori vagano di notte in sella a due cavalli nella foresta di Sherwood a Nottingham, diretti nella casa del guardaboschi conosciuto e rispettato da tutti, il suo nome è Gilbert Head.
Una volta arrivati nella casa l'uomo ospita i due viaggiatori intorno a una tavola imbandita pronta a sapere il motivo della visita.
I due uomini non sono soli ma in compagnia di un piccolo orfano e chiedono al guardaboschi e a sua moglie di prendersi cura di lui e di crescerlo, il tutto con un aiuto economico.
E' cosi che il bambino prende il nome di Robin Hood, cresce nella foresta di Sherwood e impara l'arte dell' arciere.
Dopo quindici anni Robin è nella foresta di Sherwood  a caccia ma si imbatte in un bandito nascosto tra i cespugli intento a colpire due viaggiatori, un uomo e una fanciulla, con una freccia. Robin non ci pensa due volte e corre in soccorso spaventando e colpendo il bandito dopodiché si accerta che i due viaggiatori stiano bene e gli ospita a casa sua.
Il nome del ragazzo è Allan Clare e la fanciulla è sua sorella Lady Marian di una bellezza che non sfugge agli occhi di Robin.
Molto presto i due uomini con la compagnia di un frate bizzaro dal nome Frate Tuck e Little Jhon un amico di infanzia di Robin, saranno i protagonisti di avventure pericolose all'interno di un castello, governato da un reggente malvagio e tra gli alberi della foresta di Sherwood.



VORRESTI  BATTERMI E FARMI IMPICCARE: SAREBBE DIVERTENTE SE NON FOSSE  IMPOSSIBILE.   


  • RECENSIONE:
Come ormai avrete capito questa non è la classica storia che conosciamo quasi tutti della Disney ma è la storia originale tratta dalla penna di Dumas, questa storia infatti è molto diversa partendo dalla trama.
Lo scrittore in molti punti comunica letteralmente con il lettore, sebbene la lettura e scorrevole e fluida anche per via della velocità con il quale gli eventi accadano, facendoti avvolte perdere nel turbine di quest'ultimi che avvolte risultano ripetiti e scontati.
Nonostante tutto non manca il divertimento per i toni che delle volte usa Robin o per lo strano comportamento di Frate Tuck e non manca la vena romantica nella storia tra Marian e Robin, Allan e Christabel o Will e Maude contando anche le incomprensione e le delusioni.
Insomma un racconto carico di avventura, divertimento, paura, amore e dolore che rendono la storia vera al lettore.
Ciò che ho amato è stato lo stile di scrittura in perfetta armonia con epoca in cui ci troviamo, altra cosa che ho amato è proprio quest'ultima.
Per concludere dico che la storia è bellissima forse sono rimasta un po delusa dal finale mi aspettavo molto di più per questo motivo gli do 4 su 5.




Grazie per aver letto la mia recensione, fatemi sapere se vi è piaciuta e cosa ne pensate voi di questo libro.


BookVSMovie. Cosa ne penso io

BOOKVSMOVIE

Da quando nel lontano 2013 ho iniziato a leggere sento sempre più spesso paragoni tra un film e il libro da cui è tratto.
I paragoni il più delle volte sono sempre negativi, c'è sempre qualcosa che non va, che sia un'ambientazione o un tipo di attore non adatto per quel personaggio oppure scene sbagliate, scene fatte male, scene non fatte proprio o peggio ancora scene superficiali o inutili al fine della trama e che nel libro non esistono.
Queste cose e una serie di altri fattori spingono i lettori a bocciare i film e a dire che il libro è molto meglio e che i film rovinano i libri.
Dall'altra parte esistono persone, ebbene si esistono anche loro, che affermano di preferire aspettare che esca il film convinti che sia la stessa cosa ma noi topi di biblioteca sappiamo bene che non è cosi.
Io invece faccio parte di quella categoria di persone che sono nel mezzo della situazione, forse perché  provengo da un'infanzia vissuta tra film, pellicole, amore per i DVD che contenevano i migliori Backstage divertenti e istruttivi e forse perché molte famose storie le ho conosciute prima attraverso la pellicola e successivamente ho scoperto essere tratte da libri.
Ecco è proprio da qui che voglio iniziare il mio discorso, io credo che sia i libri che i film siano sorprendenti, è vero spesso ci sono colossali differenze ma non sempre il film rovina il libro, avvolte lo arricchisce lo rende ancora più reale agli occhi del lettore affezionato a quella storia e diciamolo lo rende ancora più popolare.
Quante volte vi è capitato di sedervi sul divano e vedervi un bel film in piena tranquillità, giusto per staccare un pochino gli occhi dalle vostre amate pagine e ritrovarvi a guardare un film talmente bello da andarlo a cercare online o da parlarne con altre persone e venire poi a sapere che si tratta di un film tratto da un libro?



Certo una volta aver letto il libro magari ti ritrovi ad amare di più il libro del film ma sarai sempre affezionato al film perché ti ha dato la possibilità di conoscere quel bellissimo libro. Non vi è mai capitato?
A me si con ''Shadowhunters'' ho amato il film e appena ho saputo che esisteva il libro che dire mi si è aperto un nuovo mondo davanti agli occhi, infatti devo molto a Cassandra Clare ma questa è un'altra storia.
Mi è capitato anche con Harry Potter sono cresciuta con i film, ora ho letto anche i libri ma in principio mi sono affezionata ai film e mi viene da pensare , cosa né sarebbe stata della mia infanzia senza i film con le avventure del trio???
Leggere i libri all'età in cui li ho letti io, senza essere cresciuta amando i film non mi avrebbero dato la stessa magica sensazione che invece mi ha dato; E' stato un magico ritorno all'infanzia.
Concludo questo punto nominandovi  ''Le pagine della nostra vita ''un libro il cui genere letterario fatico a leggere ma che prima o poi leggerò perché il film mi piace tantissimo, amo il personaggio di Noah e la loro meravigliosa e tormentata storia d'amore.


Quante volte invece è capitato di non apprezzare un libro ma di convincersi comunque a guardare il film e di amarlo più del libro?
Magari perché lo stile di scrittura è lento oppure perché si sofferma troppo su cose inutile o perché il modo in cui è narrata la storia non intriga alla lettura però la storia è comunque bella.
Prendendo sempre come spunto di riferimento la mia esperienza personale, cito '' Scrivimi ancora'' libro che sfogliandolo in libreria non mi aveva invogliato a comprarlo perché più che un romanzo è una raccolta di lettere, email che i due protagonisti si scambiano nel corso della storia e so bene che questo genere di letture non mi coinvolge, al contrario del  film che è stato amore a prima vista. Bello, dolce a tratti divertente e commovente.
E' comunque un modo diverso di amare una storia , non trovate?


Certo i libri sono sempre meravigliosi, hanno qualcosa in più, come i film, sono in grado di farti commuovere, di farti ridere, di farti emozionare ma diversamente da quest'ultimi sanno essere tuoi amici, farti compagnia e comprenderti nei momenti di solitudine, in quei momenti in cui l'unica cosa che vuoi è essere capita senza dare spiegazioni, evadere dal proprio mondo per rifugiarsi in uno diverso, più bello e pieno di avventure ed emozioni.
Sono però dell'idea che sia superficiale dire semplicemente '' I libri sono migliori'' oppure '' Il film non rende giustizia'' solo perché sono state tagliate parti che per il singolo lettore erano bellissime o dolci, bisogna sempre tenere a mente che lo scrittore possiede una tastiera, uno sfondo infinito e bianco e una vasta immaginazione che non ha barriere di nessun tipo, un regista possiede molte barriere e per quanto ci si impegni non potrà mai copiare punto per punto il libro, bisogna fare dei tagli e il film non può durare ore. 
È anche vero che avvolte esistono degli orrori ma non è giusto fare di tutta l'erba un fascio.
''I film sono per me una costosa forma di terapia''  -Tim Burton-
 “Medicina per l’anima”. - Iscrizione sopra la porta della Biblioteca di Tebe

Concludo definitivamente dicendo che entrambi, film e libri sono un modo per non sentirsi troppo soli, per essere amati incondizionatamente da qualcuno e in qualunque modo ci si affacci a entrambi i mondi è giusto e magico.
Aprire un libro e immergersi nei suoi profumi, nel mondo che contiene o spegnere la luce, ancora meglio andare in una sala cinema e farsi trasportare dalla pellicola sono due modi diversi per esprimersi ed evadere dalla realtà avvolte troppo opprimente.
La lettura e il cinema sono due porte distinte e separate per lo stesso mondo. 

Grazie a tutte le persone che sono arrivate qui giù, lo so è un' articolo lunghissimo ma ci tenevo a farlo e comunque ho visto che sulle stories di Instagram avete mostrato interesse per la cosa.
Fatemi sapere cosa ne pensate voi di questo argomento, se siete d'accordo e se non lo siete fatemi sapere la vostra opinione. 
Vi mando un bacione e ci rivediamo nel prossimo articolo.





Recensione: Peter Pan nei giardini di Kensington

Titolo: Peter Pan nei giardini di Kensington
Autore: Barrie J.M.
Editore: Centauria
Prezzo: 6.90

  • TRAMA:
I giardini di Kinsington è un grande parco popolato da tanti bambini che giocano vicino al laghetto, che passeggiano sotto il nido del fringuello o che visitano il cimitero dei cani , accompagnati dalle loro madri o delle loro balie durante il giorno ma di notte l'accesso è vietato e il parco viene popolato da creature magiche come le fate.
Una sera un bambino di appena sette giorni decide, preso da un irrefrenabile voglia di libertà, di scappare della finestra della sua cameretta dirigendosi nei giardini, dove incontra tante creature ma che viene inizialmente allontanato da tutti senza capirne bene il motivo.
Ma perché questo bambino decide di scappare di casa così giovane?
Semplice, perché i bambini prima di essere tali sono stati delle rondini e nelle prime settimane di vita da bambini possiedono un prurito alle spalle, la dove prima c'erano le ali, e una voglia di libertà.
Questo racconto narra delle avventure del bambino nei giardini e di come diventerà Peter Pan.

Dovete convincerci che vi sarà difficile seguire le avventure di Peter Pan se non conoscete a menadito i Giardini Di Kensington, che si trovano a Londra.

  • RECENSIONE:
Partendo dal presupposto che questa lettura è più adatta per bambini piccoli e che io mi aspettavo la storia di Peter e Wendy, non mi ha entusiasmata tantissimo.
Una lettura piacevole, dolce ma che consiglierei a chi vuole leggere qualcosa al proprio fratellino più piccolo, ad una cuginetta oppure hai propri figli.
Penso dia adatta per piccole menti che vedono ancora il mondo con magia e purezza, in quanto Peter qui prende il ruolo di un bambino-uccello con uno sviluppo molto ampio nel giro di pochissimo tempo.
Ci sono stati alcuni aspetti che mi hanno ricordato la storia che conosco io tramite la Disney come la finestra aperta dove la madre aspetta il suo piccolo, oppure il bacio che Peter riceverà da una bambina ma che scambia per un ditale che mi sono piaciute ma non ho gradito il bacio, un dettaglio che amo nella storia che conosco io, e che qui mi ha dato un po fastidio.
Un aspetto molto tenero e dolce che mi ha fatto innamorare tantissimo è stato il racconto che vede protagonista la nascita delle fate, non lo racconto perché non mi sento di spoilerare qualcosa di cosi tenero.


Chiedete a vostra mamma se sapeva di Peter Pan quando era piccola, vi risponderà ''Certamente, bambino mio'' 


Ho dato a questo racconto tre stelline su cinque, proprio perché ho apprezzato la magia nel racconto ma gradisco di più la storia che ho conosciuto da piccola. Recupererò senz'altro il romanzo di quella storia, che altro non è, che la continuazione di questo.