Il Mercante Del Nord di Alessandro Zoppini ---- A Febbraio



TITOLO: Il Mercante Del Nord. Figli del mare
AUTORE: Alessandro Zoppini
PREZZO: 17,00 (Cartaceo)
2,99 (ebook)
EDITO: Collana IoMeLoLeggo
IN USCITA IL: 19 Febbraio 2020

TRAMA:

“I regni cadranno uno dopo l’altro, le città verranno saccheggiate, i villaggi bruciati e le genti moriranno per carestie o pestilenze, ma il commercio, amico mio, resisterà a ogni rovina”. 
È una fresca mattina dell'anno del Signore 1238 e la vita di un umile uomo timorato da Dio, della sua giovane moglie e del loro primogenito, stanno per cambiare. 
Inganni e rapimenti, omicidi premeditati e laidi tradimenti, battaglie navali e congiure all'ordine del giorno, mari ignoti e pericolose bufere di neve. 
L'Islanda è nel caos: non c'è pace per i feroci casati islandesi che si contendono il predominio dell'isola, da anni vessata dall'anarchia. Nemmeno l'Irlanda è sicura, invasa dagli anglonormanni e seviziata da signori gaelici dalla mente contorta e attorniati da cavalieri rinnegati. 
Un'antica leggenda, riportata su un vecchio codice miniato, sembra essere l'unica via di salvezza per sopravvivere alle crudeltà di uomini senza scrupoli e avidi di potere. 
Cosa attende a chi si avventura nell'oscura terra della morte?



“Siamo mercanti, liberi da voti di ogni genere! Ampliamo gli orizzonti, distruggiamo le barriere che tengono in conflitto i popoli. Viaggiamo, esploriamo, scopriamo nuove rotte e nuove terre da colonizzare, senza essere comandati da nessuno, ma seguendo il cammino che Dio ci mostra per mare e per terra! Non ti attira l’ignoto? Non sei affascinato dal mistero che ci circonda? Solo gli stupidi ne hanno paura e si circondano di mura e dogmi e tu, così volenteroso di combattere, li segui come una pecora!” “Chiunque può nascere mendicante, ma pochi muoiono nella bambagia, l’umiltà è effimera e il progresso non è figlio dell’indecisione. Se vuoi trionfare, sii determinato come me e vedrai che i potenti ti leccheranno i piedi.”

INCIPIT DEL LIBRO:

Terra Verde, fiordi meridionali, 986 d.C.
L'onda si infranse contro la prua lavorata a intaglio, abbracciando la testa di serpente marino con una forza devastante e dividendosi in bianchi sbuffi di spuma ai due lati dello scafo. La nave vichinga si drizzò di poco all'impatto e con fragore atterrò sulla superficie del mare, sollevando schizzi d'acqua salata fin sopra la vela quadra gonfiata dal vento. 
Alzando i remi al cielo per non guastarli, la ciurma esultò quando la chiglia di legno, cozzando contro l'onda, emise uno schiocco tale da rimbombare nei petti di tutti. Entrati nel fiordo, l'incontenibile moto ondoso del mar Oceano andava acquietandosi via via che lo risalivano. Così, colto da un'improvvisa bonaccia, il dreki si ritrovò a sfrecciare silenzioso su una limpida pianura d'acqua circondata da ripide creste montuose, mosso verso riva solo per inerzia e incalzato dalla corrente.
- Giù i remi! Rallentiamo - comandò con tono austero un uomo massiccio aggrappato al cavo di strallo, sporgendosi verso babordo per analizzare la profondità delle acque artiche che li circondavano.





BREVE RELAZIONE DEL CONTESTO STORICO



Il romanzo si apre con un prologo ambientato nella Groenlandia del 986 d.C., al tempo amministrata dal suo scopritore, il celebre Erik il Rosso. Suo figlio Leif, secondo la Grœnlendinga saga, sarebbe il primo occidentale ad aver messo piede nel Nord America, sospinto a intraprendere un viaggio oltre i confini del mondo allora conosciuto perché affascinato dai racconti dell’esploratore vichingo Bjarne Herjulfson, il primo ad aver avvistato il Vinland (l’odierna Terranova), dove verrà fondata una colonia vichinga nell’anno mille: Leifsbudir, successivamente abbandonata a causa dei feroci scontri con i nativi. Della permanenza dei vichinghi nell’isola di Terranova abbiamo la conferma, oltre alle saghe norrene inerenti, grazie al sito archeologico dell’Anse aux Meadows

Ho ideato un personaggio del romanzo facendolo discendere da Bjarne Herjulfson per poter connettere la scoperta del Vinland all’intera trama della saga dei Figli del mare.
I capitoli che seguono il prologo sono ambientati nella prima metà del Duecento in Islanda, Irlanda, Groenlandia e Terranova. Ciascuna di queste ambientazioni resta fedele al suo contesto storico, perché ho voluto essere il più coerente possibile agli eventi che si sono susseguiti. Per quanto riguarda la Groenlandia i dati archeologici e le saghe norrene dell’epoca hanno portato gli archeologi e dunque gli storici a ipotizzare che sia stata popolata da coloni islandesi, dal momento della sua scoperta fino a un lento e progressivo abbandono degli insediamenti, forse provocato dall’abbassamento della temperatura (il lasso di tempo in cui la Groenlandia era popolata corrisponde al periodo caldo medievale), o dalla moria delle bestie d’allevamento, oppure dall’ostilità dei nativi, antenati degli Inuit e appartenenti ai popoli Thule, Beothuk e Dorset.
L’Islanda è invece nel suo periodo più cupo, che gli storici sono soliti denominare “epoca degli Sturlungar”. Secondo la Sturlunga saga e l’Islendinga saga, sappiamo che l’isola era sconquassata da una guerra civile. Il re di Norvegia, Hákon IV, mirava a prenderne il controllo attraverso l’operato di clan islandesi a lui fedeli. Quello degli Sturlungar, da cui prende il nome il momento storico, è il casato più potente dell’isola e riesce ad assoggettare ad Hákon IV la maggior parte del nord del paese. Le fazioni opposte, denominate nel romanzo “ribelli”, sono fedeli alla repubblica che da secoli governa i distretti in cui è suddivisa l’Islanda, attraverso l’Althing (il parlamento nazionale islandese fondato nel 930 d.C. e tutt’ora esistente). Fervidi oppositori degli Sturlungar sono il casato degli Ásbirningar a nord e quello degli Haukdælir a sud. La battaglia di Örlygsstaðir (21 agosto 1238), descritta nell’Islendinga saga e riportata nel romanzo, è lo scontro decisivo che porta alla sconfitta degli Sturlungar e all’ascesa di Gizurr Thorvaldsson degli Haukdælir. Questo personaggio seminerà panico e morte per tutta l’Islanda nel tentativo di eliminare i suoi nemici politici e gli ultimi membri degli Sturlungar, fino a quando nel 1258 sarà nominato jarl d’Islanda dallo stesso re di Norvegia contro il quale aveva combattuto, portando allo scioglimento della repubblica negli anni sessanta del ‘200. 
Negli stessi anni in cui lo Stato Libero d’Islanda è provato dalla guerra civile, l’Irlanda è occupata dagli anglonormanni (gli inglesi) di re Enrico III il Plantageneto, che tuttavia controlla solo una regione circostante Dublino: il Pale. In sua rappresentanza è posto un lord luogotenente d’Irlanda, ovvero il justiciarius. Il resto di quella che viene definita Signoria d’Irlanda è in mano a casate normanne (instauratesi nell’isola durante l’invasione anglonormanna del 1169) e piccoli sovrani gaelici in continua rivolta. Cork, emporio irlandese del regno di Desmond, è sin dall’età vichinga una delle stazioni commerciali più importanti e ricche del nord. È amministrata da un signore gaelico (nel romanzo impersonificato da lord Rowen), da una ventina di famiglie di mercanti e dai monaci del monastero attorno a cui si è costituita la città. Nel 1259 passerà in mano al casato normanno dei Fitzgerald con la nomina di John FitzGerald a primo barone di Desmond. 
La rivolta instillata dalle gilde mercantili di Cork contro lord Rowen, su volere del re d’Inghilterra, è puro frutto della mia fantasia, ma ho voluto idearla per descrivere la complessità di quel periodo storico

DOVE POSSO TROVARE LA CASA EDITRICE?Io Me Lo Leggo
DOVE POSSO TROVARE L'AUTORE? Alessandro Zoppini

Viola Di Notte Di Ilaria Bianchi


TITOLO: Viola Di Notte
AUTORE: Ilaria Bianchi
EDITO: Bookabook
PREZZO:14,00 (cartaceo)
IN USCITA IL: 20 Febbraio 2020

"Sono rari certi animi, pietre preziose che brillano al primo sole scompaiono in mezzo ai sassi appena si spegne la luce."
TRAMA:
Viola è una ragazza che si sente diversa, sola e gli occhi malati la spingono ad essere attenta a tutto ciò che la circonda.  Inizierà a scrivere un diario in cui racconta di sè stessa e del mondo che la circonda. per poi lasciare quello stesso diario sulla ruota panoramica di un Luna Park. Chissà mai qualcuno lo troverà.

Mattia è un ragazzo sicuro di sè, bravo in tutto, maniaco del controllo, calmo e riflessivo insomma perfetto sotto ogni punto di vista ma tutto crolla con il suicidio di Matteo, suo fratello gemello. Ed è in una notte tra quelle più difficili che uscirà di casa diretto al Luna Park, e su una ruota panoramica troverà un diario. Un diario senza un nome o un'indirizzo che li farà fare un viaggio alla ricerca di sè stesso, un viaggio che gli cambierà la vita.

Viola di notte è un percorso dentro le più intime riflessioni, dentro le debolezze e le paure che almeno una volta nella vita ognuno di noi deve aver vissuto. È un viaggio dentro un amore diverso dagli altri, un amore che non si dimentica, un amore in cui essere quello che si è diventa l’unica regola da seguire per non sbagliare mai.


"Doveva essere quel bisogno di riuscire a provare emozioni vere almeno una volta nella vita, doveva essere quell'insoddisfazione che viveva da tempo senza poterla confessare a nessuno. "

RECENSIONE
Viola è una ragazza sola che a causa della sua recente malattia agli occhi potrebbe perdere la vista e questo la spinge a scrivere un diario in cui parlare di sè, del mondo che la circonda, in cui esprimere i suoi sentimenti più sinceri e nascosti. In seguito lascerà questo diario su una ruota panoramica cosi che magari qualcuno la fuori possa conoscere la vera Viola.
Mattia è il figlio perfetto della famiglia, quello bravo a scuola, quello circondato e ammirato dalle persone, quello che si prepara per le regionali di nuoto, l'opposto di Matteo che rientrava a casa con i lividi per le risse, che scappava di casa durante la notte, quello che si è gettato da un terrazzo.
In seguito a questa perdita il suo mondo crolla, si rende conto di vivere in una bolla che si è creato per essere quello che gli altri volevano che lui fosse, che in realtà è sempre stato solo, e spinto da questo e dalla ricerca di una motivazione o di qualcosa a cui dare la colpa per Matteo, che si spingerà fuori di casa su una ruota panoramica e troverà Viola Di Notte.
"È importante che io capisco cosa voglio. È importante io torni a credere in me. Ho investito tanto sino ora , ma mi domando per quale risultato."
Questo è uno youg adult di quelli che amo leggere, sebbene non sia il genere che preferisco quando questi libri mi leggono l'animo, mi comprendo e mi fanno fare un viaggio dentro me stessa allora vuol dire che sto leggendo quello giusto per me.  Non è un caso sè mi sono innamorata di questo libro.
Leggendolo sono sicura che ognuno di noi si ritrova in Mattia, e alcuni anche in Viola proprio com'è capitato a me. Ognuno di noi sente come Mattia il bisogno di costruirsi una maschera agli occhi degli altri per non deludere le aspettative, a chi non è mai capitato di tappare le emozioni perchè non le ritenevamo qualcosa di positivo da mostare? A chi non è capitato di credere che le persone che ci circondavano fossero quelle adatte a noi, quando in realtà non era cosi?
"E ti ritrovi a volte a non voler dire chi sei.
Ad aver paura di tutto.
A nascondere ogni emozione.
Ti ritrovi a volte a guardarti dentro in solitudine, davanti a uno specchio, prima di addormentarti di notte , in camera con la musica giusta alla radio.
Ti ritrovi a mettere in fila pensieri che a voce non sanno come uscire, a fare filosofia su due righe lette in un libro, a elencare tutto quello che vorresti fare ma che non farai mai."
Questo libro narrato in terza persona seguendo le vicende di Mattia ci fa sentire capiti, ci fa riflettere sulla bellezza delle cose a cui magari non abbiamo mai dato importanza prima, ci fa aprire gli occhi spingendoci ad abbracciare la vita anche per le cose negative, per le paure, per il timore di aprici alle persone anche rischiano tutto.
Sono stata cosi affascinata da questo libro da aver riletto alcuni capitoli per quanto erano belli o semplicemente perchè quel determinato passaggio sembrava parlare proprio di me, sembrava voler comunicarmi  qualcosa e allora lo rileggevo. E' anche capitato di dover fermarmi un'attimo a causa delle lacrime, 
Viola Di Notte è un capolavoro che va letto, va amato e compreso. Il mio consiglio è questo: LEGGETELO.


CI TENGO A RINGRAZIARE ILARIA BIANCHI PER AVERMI SPEDITO IN ANTEPRIMA QUESTO ROMANZO E SOPRATUTTO PER AVERLO SCRITTO.




La Villa Dei Misteri di Irma Ciciriello-----In uscita il 19 Febbraio



TITOLO: La Villa Dei Misteri. Pompei 79 d.C.
AUTORE: Irma Ciciriello
EDITO: Collana Io Me Lo Leggo
PREZZO: 14,00 (Cartaceo)
1,99 (Ebook)
IN USCITA IL: 19 Febbraio 2020


Prima di iniziare ci tengo a ringraziare come sempre ''Io Me Lo Leggo'' per includermi sempre nei nuovi progetti. Per il mese di Febbraio come nuovo titolo abbiamo una storia originale che prende le radici da un fatto storico che noi tutti conosciamo, per andare a sfumare in qualcosa di più. Siete curiosi?? 

TRAMA:
Pompei,79 d.C.
Inquietanti tremori scuotono la terra e gli animi della popolazione. 
Che siano cattivi presagi? Gli dei sono forse adirati? 
Questo pensa Livia, sacerdotessa votata al culto di Dioniso.
Eulalia, sua schiava ed adepta, sarà testimone di terribili omicidi, complotti e trame di vendetta.
Perduti nella loro sete di rivalsa chi riuscirà a salvarsi dall’imminente eruzione che nessuno di loro sospetta? 





«Livia, perché questa morte ti ha sconvolta tanto?» Kiros le si inginocchiò accanto ponendole una mano sulla spalla.«Qualcuno sta cercando di impedirmi di compiere il rituale.» Si aggrappò ai vestiti del ragazzo. «Non capiscono. Succederà qualcosa di terribile e dobbiamo quietare il dio Bacco.»«E allora preghiamo per compiacerlo.»«Non capisci», disse ancora Livia scuotendo il capo. «C’è bisogno di più, molto di più.»



DOVE POSSO TROVARE LA CASA EDITRICE? IOMELOLEGGO
DOVE POSSO TROVARE L'AUTRICE?  Irma Ciciriello

L'Amore al tempo della musica di Giulia Esse



TITOLO: L'Amore al tempo della musica
AUTORE: Giulia Esse
EDITO: Io me lo leggo
PREZZO: 16,50 (Cartaceo)
2,99 (Ebook)


TRAMA:
Venezia 1797. Anna giovane sposa si vede costretta a trasferirsi a Venezia a casa dello zio di suo marito a causa dei debiti di quest'ultimo, Fosco Alvise Candiani il più acclamato compositore di Venezia, con il quale non scorre buon sangue.
All'arrivo della coppia in casa di Fosco, la loro visita inattesta e non gradita porta subito ad un'atmosfera di astio e non passa poco tempo che il marito di Anna sparisce nel pieno della notte con l'unica promessa scritta di un futuro ritorno.  Abbandonata in un posto sconosciuto Anna si aggrappa all'unica cosa che le resta: il suo sogno di diventare violinista. Per farlo, è pronta ad assumere l'identità del marito, di cui nessuno ha più visto il volto fin da quando era ragazzo. Nei panni di un uomo, Anna trova la libertà che ha sempre bramato, ma rischia di perdere se stessa. E gli occhi severi di Fosco, l'uomo che sembra la sua perfetta antitesi, sono pronti a ricordarglielo in ogni momento.


RECENSIONE:
Anna è una giovane donna ingabbiata inconsapevolmente  dal marito, ha dato tutta sè stessa a questo matrimonio solo in nome dell'amore, ma Lorenzo nonostante l'amore che nutre a sua volta, la fa vivere nella miseria per poi trascinarla a Venezia e fuggire dei suoi debiti, A peggiorare le cose e a ferire ancora una volta la donna c'è la ''Fuga'' di Lorenzo,
Anna si ritrova sola in una città sconosciuta a casa di Fosco, compositore stimato dal carattere difficile che sà solo rimproverare e dare giudizio.
Lei desiderosa di ottenere una libertà, attraverso la musica e nei panni di suo marito,decide di guadagnarsela.
Una storia che affascina il lettore per la descrizione di Venezia, per l'amore che traspare dalle pagine e che parla di ribellione, di due caratteri forti e orgogliosi che si scontrano tra loro senza mai venire ad una soluzione.
La narrazione è fluida e i personaggi sono tutti ben caratterizzati, sopratutto dal punto di vista caratteriale, l'unico personaggio che a parere mio è stato lasciato un pò a se stesso è proprio Lorenzo.
Personalmente escludendo la storia e il modo in cui la musica è parte integrante della storia, non sono riuscita ad entrare in empatica con nessuno di loro.
Fosco è senza dubbio quello con cui ho faticato maggiormente, anche sè verso il finale si riesce a scorgere un pò di umanità.
Per quanto riguarda Anna, ho stimato il suo modo di non farsi abbattere dai muri che la società gli alzava, ''Sono una donna e non posso suonare il violino? Bene allora mi vestirò da uomo e lo farò'' questo è il genere di impeto che mi ha affascinata ma spesso non ero d'accordo con i suoi modi, sempre sulla difensiva e attaccava in maniera immotivata.
Altro punto che non mi ha fatto impazzire sono i capitoli lunghissimi e infiniti.
In finale è stato inaspettato ma neanche tanto, nutrivo un certo presentimento al riguardo e sono stata felice di non essermi sbagliata, il giusto finale per ognuno dei nostri personaggi.
In sintesi posso affermare di aver apprezzato la lettura ma personalmente lo consiglierei solo a chi ama perdersi in storie di epoche passate, in cui i personaggi lottano per essere sè stessi e che ciò che li accomuna è l'amore



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DOVE POSSO TROVARE L'AUTRICE? Giulia Esse
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L'Orso e l'usignolo di Katherine Arden



TITOLO: L'Orso e l'usignolo
AUTORE: Katherine Arden
EDITO: Fanucci Editore
PREZZO: 15,30

TRAMA:
In uno sperduto villaggio ai confini della Tundra Rossa nasce Vasilisa ma con la sua nascita scompare la madre lasciando lei e altri e quattro bambini alle cure di un padre e di una balia. Crescendo scoprirà di essere in grado di vedere e comunicare con gli spiriti che, nelle culture popolane, infestano le varie stanze della casa. Questo e il suo spirito indomabile e selvaggio, spingono il padre a prendere in sposa la figlia dello Zar, parente della sua deceduta moglie, per far crescere e temprare il carattere della figlia.
Le cose però non vanno come previsto, la nuova sposa vede anche lei questi esseri, ma al contrario di Vasilisa che non scappa anzi porge loro pezzi di pane come vuole la tradizione,  ne è terrorizzata e quando scopre il segreto di Vasilisa cercherà di sbarazzarsi di lei.
Tutto viene messo ancora più a soqquadro, quando nel villaggio arriva un prete che vede in Vasilia un pericolo per se stesso e per gli altri, decide di proibire i culti tradizionali, compromettono cosi gli equilibri dell'intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. 
Il prete e la matrigna cercheranno di far ricadere su di lei le colpe per tutte le disgrazie che stanno capitando al villaggio ma la verità è un'altra. C'è un' altro essere che si ciba del terrore delle persone,  Vasilisia è l'unica che può salvare il villaggio ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l'Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini. Nell'incantevole scenario della tundra russa, il primo capitolo di una nuova trilogia fantasy.

RECENSIONE:
Adesso viene la parte dolente per quanto riguarda la recensione di oggi, questo libro è stata la sorpresa che ho trovato nella mia prima DreamerWhale (InstagramShop) di Natale e leggendo la trama ero davvero curiosa ed interessata a questa storia ma la magia si è infranta quando ho iniziato a leggere. La narrazione è lenta per oltre la metà del libro poco scorrevole e poco interessante, il momento di azione della storia lo troviamo negli ultimi capitoli,ed è li che arriva la parte interessante. 
I personaggi partono con una buona descrizione per poi confondersi e sparire tra le righe pagina dopo pagina, piatti e senza una vera e propria presenza nella storia. Quelli che emergono maggiormente sono naturalmente la protagonista, ragazza che nonostante è consapevole del destino che la attende, quello della semplice sposa di qualcuno a cui dare figli, non è intenzionata a seguire questo percorso stabilito, vuole essere libera e padrona di se stessa.
Il prete una figura alquanto ambigua che rappresenta il completo opposto di quello che un tale personaggio dovrebbe rappresentare, volgare e debole e questa debolezza lo porterà su un percorso fatto di illusioni.
E la matrigna, il personaggio che insieme al prete ho odiato maggiorante, pensavo e speravo in un'alleanza tra lei e Vasilia considerando come ci viene in un primo momento presentata, si rivela essere invece malvagia e l'incarnazione del male. La vera strega di tutta la storia.
Tutti gli altri fanno da contorno, ogni tanto fanno la loro comparsa per poi risparire, senza lasciare nulla di se al lettore.
La storia è piena della leggende folkroristiche Russe con spiriti del focolaio e della foresta cose che mi avevano davvero incuriosita e che rendono il racconto unico nel suo genere, ed è quello che gli ha fatto guadagnare punti, ma il vero elemento che ha scaturito il mio interesse e che mi ha spinto a continuare la lettura è stato il re dell'inverno Morozko di cui mi ha affascinata la storia e il suo legame, se cosi possiamo chiamarlo, con Vasilia.
Altro punto a favore di questa storia è l'elemento invernale che trasuda dalle pagine, l'autrice è stata davvero brava con il suo stile a farmi percepire il freddo e il gelo che si annida tra le pagine.
In conclusione questo libro per me è stata una vera delusione, prima di scrivere questa recensione ho aspettato e ho letto moltissime recensioni e il succo è stato che questo libro è una meraviglia amata da tutti anche hai più scettici, sfortunatamente devo fare da pecora nera e dirvi ''per me è un no''